venerdì 25 maggio 2018

Gli sviluppi dell'invenzione

Il brevetto preso in esame è abbastanza recente essendo datato 1987 e per tale motivo la tecnologia non ha subito radicali innovazioni, bensì ci sono stati vari tentativi di miglioramento: per aumentare l'efficienza, per diminuire l'impatto ambientale e, come ricercato per tutte le merci sul mercato, per abbattere i costi di produzione.
I vari tentativi di miglioramento di questa tecnologia più che ad una sostituzione hanno portato ad una "ramificazione" del prodotto, dove le varie versioni più recenti si sono affiancate a quelle precedenti, tutt'ora in uso, ed hanno aumentato la versatilità del prodotto permettendo di adattare, con le differenti tecnologie e tecniche, i pannelli solari fotovoltaici alle esigenze di ogni differente applicazione.
Le celle solari tradizionali descritte nel brevetto di Pidgeon e Webb adottano la tecnologia a silicio amorfo depositato da fase di vapore che presentano un'efficienza dell'8%  e sono tutt'ora le più diffuse nell'uso domestico. Per garantire una maggiore efficienza si sono sviluppate le celle fotovoltaiche a silicio monocristallino, materiale fondamentale dell'industria elettronica usualmente prodotto tramite il processo Czochralski. Tali celle a silicio monocristallino opportunamente "drogato", ovvero dopo aver subito drogaggio, presentano un'efficienza di circa 18-21%; solitamente a causa dell'elevato costo di produzione non sono adibite ad impianti di grosse dimensioni.
Un compromesso tra efficienza e costo sono le celle costruite in silicio policristallino, più facile da tagliare e quindi più economico di quello monocristallino, per contro meno efficienti (15-17%).
Altra tipologia di celle, sviluppatasi più recentemente, sono le cosiddette celle solari "a film sottile". Quest'ultime sono realizzate tramite la deposizione di del materiale semiconduttore su un supporto vetroso oppure plastico, utilizzato per speciali pannelli flessibili.
Anche quest'ultima evoluzione si diversifica a seconda del materiale semiconduttore applicato. Quelli più diffusi sono quattro:

  • Tellurio di cadmio (CdTe), utilizzato anche nelle celle "tradizionali", che per contro contiene una grande quantità di Cadmio che risulta tossico per l'uomo.
  • Silicio amorfo (a-Si), che come nel caso "tradizionale" presenta una bassa efficienza.
  • Seleniuro di rame, indio e gallio (CIGS), con un'efficienza di circa 20%, oppure Diseleniuro di rame ed indio (CIS) che ha una resa migliore del precedente ma una minor capacità, quindi necessita di maggiore superficie per un'egual potenza.
  • Arseniuro di gallio (GaAs), materiale citato anche nel brevetto per le sue caratteristiche di versatilità ed efficienza (28,8%) ma molto più costoso dei precedenti. Utilizzato spesso per le applicazioni spaziali.






(P.S. : si allega un link di approfondimento)





Nessun commento:

Posta un commento